domenica 30 dicembre 2012

IL MAESTRO
Di Angelo Rocca
Cosa è un MAESTRO?
Nella storia da poco si lasciano documenti per ricordare gli eventi, per tramandare idee, per poter continuare le scoperte o per elaborare nuove forme di società.
Ma da sempre l’uomo fin dalla sua creazione si è preoccupato di lasciare ai posteri quanto ha saputo elaborare sia come umanità sia come scienza sia come società.
Questa voglia di trasmettere è stata tramandata da padre in figlio ma anche e soprattutto da maestro a discepolo.
Quindi discepolo è colui che fa da serbatoio a quanto il carisma del professore ha saputo trasmettere, come un bicchiere che conserva ciò che vi si mesce dentro.
Ma la differenza tra un bicchiere e un discepolo è enorme perché il bicchiere lascia inalterato il contenuto, il bicchiere trasmette in modo distaccato e freddo, mentre il discepolo elabora le cose che incamera, le trasmette con enfasi, ne comunica la veridicità, ne dimostra sulla propria pelle la fattibilità, e così facendo diventa anche lui maestro.
Allora la trasmissione da maestro a discepolo è una evoluzione continua e un ripetersi nei secoli, finché  si trova l’impatto con la scrittura che aiuta questa trasmissione.
A questo punto compito del maestro non è scrivere ciò che vuole  trasmettere , ma saper affidare il suo scritto a un discepolo che ne sappia trasmetterne il contenuto.
Vero è che l’associazionismo cristiano ha formato dei politici  quali Moro,Zaccagnini, Fanfani, Bachelet, La pira, De Gasperi,  Don Sturzo, Dossetti, io aggiungo che anche L’Universita Cattolica ha dato degli eccellenti politici come Andreotti ma cosa strana dove sono i discepoli di detti maestri, si sono preoccupati di scrivere e meno di tramandare.
L’Azione Cattolica dove è stata?  per continuare la formazione, gli Assistenti ecclesiastici dove sono stati per correggere certe pieghe?
Quando Fanfani ha suggerito di inserire nella lista degli emeriti di discussa moralità dove erano i principi cristiani? Quando Andreotti fa di tutto per conservare la poltrona anche allearsi con forze  politiche dette laiche dove erano gli insegnamenti della Cattolica? 
 La Chiesa al veder prosperare l'amoralità dove stava se non a giustificare senza nessun richiamo.
Questo Stato in funzione del così detto laicismo a messo il bavaglio ai discepoli.
Dicasi bene che la democrazia non è stata capace di rigenerarsi, ma anche la Chiesa che coi suoi principi aveva formato questi Maestri, non ha continuato a considerare la politica come parte integrante per l’avvento della moralità, ma ha scisso le questioni per non urtare la personalità di coloro che aveva formato, ma anche abbandonato.
Citando dei grandi Maestri come Giovanni Crisostomo, Ambrogio, Tommaso Moro, Caterina da Siena si vede che la politica non necessariamente deve essere sporca,  ma questi profondi Maestri hanno bacchettato anche chi voleva sconfinare, l’hanno confortato, l’hanno accompagnato.
Dov'è l’Azione Cattolica e tutti gli altri movimenti se non a dividere e giustificare le poltrone.
Dove i padri Puglisi per bacchettare chi sconfinava nel laicismo sterile .
Anche il centro “ P.Arrupe” non ha avuto quello sviluppo perché non aiutato, incoraggiato, e corretto. La Chiesa non ha dato indirizzi validi ma avendo lasciato libertà alle coscienze a dato spazio alla teoria < omo omini lupus >.
Oggi il Papa  ci esorta ad essere cattolici prima di essere politici  e allora servono dei bravi Assistenti Ecclesiastici incoraggiati dai Vescovi  affinché i principi inderogabili  della Dottrina Sociale della CHIESA  non vengono calpestati e le varie forme laiche della politica non usano il nome CATTOLICO O CRISTIANO per i loro sporchi interesi.
Ma non è mai troppo tardi per iniziare un cammino che unisce i cattolici con validi Assistenti Ecclesiali che possa riportare ordine e rispettabilità nella POLITICA.
Vescovi e Sacerdoti riunite le varie associazioni e movimenti in una formazione unitaria, perchè solo così - l'unione fa la forza - si può sconfiggere sia l'assenteismo che  i movimenti senza valori  e ridare rispettabilità alla Politica e sostegno alla democrazia.
Fiducioso di un intervento in tal senso e di una programmazione in merito chiedo la santa benedizione delle persone che ho citato e saluto augurando un anno nuovo di fede e di unità.